Prevedere il comportamento della borsa in seguito all’imminente rialzo dei tassi negli Stati Uniti non è cosa semplice, al momento vi sono due scuole di pensiero
Le due teorie di cui sentiamo parlare costantemente sul mercato sono le seguenti:
1) chi crede che la Federal Reserve abbia fatto bene ad aspettare così tanto tempo per rialzare i tassi, ritiene che Wall Street non crollerà quando la banca centrale statunitense comincerà a varare le prime misure di politica monetaria restrittiva
2) chi crede invece che la Fed sia in ritardo con il rialzo dei tassi, è convinto che una nuova crisi finanziaria sia dietro l’angolo
La prima scuola di pensiero si basa sull’osservazione scientifica di quanto accaduto in passato:
Questo però non implica che la seconda scuola di pensiero si basi su aria fritta.
Chi crede che la Federal Reserve stia per innescare una nuova crisi finanziaria, ha in testa il concetto di “Questa volta è diverso”, parla del Quantitative Easing come “fattore anomalo di squilibrio” a Wall Street e giudica che mai in passato i mercati si siano trovati in una situazione del genere.
La teoria di una possibile crisi innescata dalla Fed non è sbagliata, e noi non ci sentiamo di escluderla. Tutto sta nel capire se il recente apprezzamento del dollaro stia già prezzando il rialzo dei tassi della Fed o se invece questa svolta politica possa portare ad una nuova crescita della valuta statunitense. Si teme infatti che un ulteriore apprezzamento del dollaro porti ad un peggioramento degli indicatori relativi al settore industriale del paese, e i dubbi sono abbastanza fondati:
Vi ricordiamo infine, a sostegno di questa apparentemente più improbabile tesi, che la Fed ha già sbagliato in passato:
Per completezza, vi segnaliamo le nostre ultime analisi pubblicate sul futuro dell’S&P 500 e dell’indice Dow Jones.
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