Che sia un caso o meno, l’avvento del tapering dovrebbe coincidere anche con il ritorno dell’inflazione negli Stati Uniti, ci sono almeno tre motivi per credere che questo avverrà
In un’unica immagine, gli analisti di UBS ci mostrano le tre ragioni fondamentali che possono portare al ritorno della crescita dell’inflazione negli Stati Uniti:
Quindi, nell’ordine:
- circa metà del rallentamento dell’inflazione “core” è dovuta al momentaneo rallentamento dei prezzi nel settore sanitario
- la scarsità di specifiche capacità lavorative (ad esempio nel settore manifatturiero e in quello delle costruzioni) implicano una crescita selettiva dei salari
- la contrazione del mercato degli affitti mostra una ben avviata crescita del prezzo di affitto medio
Il risultato finale ? Ovviamente, inflazione.
Questo perchè, comunque, anche i consumi continuano a crescere come dimostra il dato sul PIL trimestrale:
Vi ricordiamo che, per ora, gli Stati Uniti come l’Eurozona si trovano in una situazione di netta disinflazione (l’inflazione c’è, ma è in calo):
Con che forza potrebbe tornare l’inflazione ? A questo punto abbiamo due scuole di pensiero:
- c’è chi crede che l’inflazione, quando tornerà, sarà comunque ad un livello di controllo (quindi non troppo lontano dal 2% annuo), nonostante l’enorme immissione di liquidità della Fed degli ultimi anni
- c’è chi crede che l’inflazione esploderà come ai tempi della Repubblica di Weimar
Difficilmente vedremo un’inflazione a doppia cifra (se crescita della base monetaria ed inflazione fossero davvero così perfettamente correlati, allora l’economia sarebbe una scienza spaventosamente facile da capire), ma non crediamo nemmeno che staremo sotto alla soglia del 2% a lungo, il sospetto che già nel 2014 la Fed potrebbe ritoccare al rialzo i tassi (contrariamente a quanto sta dicendo Janet Yellen), ma prima dovremo attendere la fine del QE.
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