Che cosa succederebbe ai rendimenti dei titoli di Stato Americani in caso di default USA ? Il problema è molto meno banale di quanto sembri
La risposta universitaria/accademica sarebbe semplice e molti di noi la conoscono: al default di un Paese segue, di norma, un forte rialzo nei rendimenti dei titoli di Stato.
Tuttavia non siamo in Università e questo non è un esame, il discorso si fa quindi più complesso. Una cosa che molti professori tendono a non dire in classe agli studenti è che, quando si verifica un default, spesso i mercati finanziari se ne sono già accorti e hanno quindi regolato la loro posizione.
Torniamo indietro nel tempo, vi ricordate la Grecia ? A inizio 2012 venne fatto un haircut (o, se preferite usare una parola che ai mercati non piace, default parziale) sul debito pubblico Greco. Guardate però i rendimenti del titolo di Stato a 10 anni di Atene:
Quando è arrivato l’haircut, i mercati finanziari avevano già deciso il default Greco da tempo (un rendimento fra il 30-40% è da Paese ormai già fallito), la decisione di non rimborsare una parte del debito pubblico è stata soltanto una formalità.
Oggi, però, parliamo degli Stati Uniti, e qui il discorso è diverso. Economicamente la situazione Greca non è nemmeno lontanamente paragonabile a quella Americana, gli USA sono in crescita (anche se meno del previsto) e, grazie alla “sicurezza” del Dollaro nessuno potrebbe mai sognarsi che gli Stati Uniti possano fallire.
Purtroppo, per una spettacolare mossa politica Repubblicana, Washington rischia davvero di avere il suo mini-default, che sarà pure “mini” ma rischia di avere un impatto negativo mai visto sull’economia mondiale.
Il rendimento attuale dei titoli di Stato a 10 anni Americani non ci segnala un problema (almeno per ora):
Come vedete, i rendimenti rimangono bassi. Sì, c’è stato un rialzo, ma vi ricordo che questo è dovuto a tutto il gran parlare che si è fatto sul tapering, il quale poi è stato rinviato dalla Federal Reserve a tempo indeterminato (infatti i tassi sono tornati a scendere, “bucando” la media mobile che abbiamo tracciato).
Adesso arriva la sorpresa, il default Americano potrebbe non far salire i rendimenti dei titoli di Stato USA. Vi sembra un’assurdità ? Andatelo a dire a chi fa i sondaggi fra i trader per JP Morgan:
La distribuzione qui è “bimodale”, significa che abbiamo due opinioni diverse: solo il 30% dei trader intervistati crede che i tassi del decennale Americano cresceranno in caso di default. Dall’altra parte vediamo che il 65% degli intervistati si aspetta un ribasso dei tassi (notate che la somma delle percentuali non dà 100, perchè JP Morgan ha scartato le risposte più estreme).
Per quale ragione i tassi dovrebbe scendere ? Le risposte che i trader hanno dato sono state molto varie, ecco le due più scelte:
1) il default costringerà la Fed a rinviare il tapering per anni
2) teoria paradossale: il default avrà effetti devastanti sull’economia Americana, questo porterà molti investitori a gettarsi su uno degli asset da sempre considerati più sicuri dal mercato: le obbligazioni
Mentre la prima ragione può essere comprensibile (soprattutto per chi investe dall’estero), la seconda è molto complessa e richiede ragionamenti che oltrepassano le scienze economiche, fino a sfociare in vera e propria psicologia. In sostanza, solo i tassi sui titoli con scadenze a breve termine dovrebbero salire in maniera vertiginosa, per i titoli a lunga scadenza il discorso è molto più complicato. Certo è che la ricerca di JP Morgan ci fa capire che in economia esistono davvero poche certezze.
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