“Il rialzo dei tassi è sostenibile quando un’economia è in crescita”, magari l’economia fosse così semplice: ecco perché i mercati hanno paura della Federal Reserve
Sebbene sia abbastanza corretto assumere che sui mercati finanziari siano presenti investitori la cui capacità di analisi degli eventi economico-monetari mondiali non sia eccelsa, ci piace pensare che almeno i grandi fondi di investimento abbiamo una discreta conoscenza della nozione di “rischio”.
Fatta questa premessa, andiamo a mostrare in un grafico perché la parte “meno ingenua” del mercato ha seriamente paura del rialzo dei tassi della Federal Reserve:
Ecco qua, la granda paura sta tutta in questo grafico.
Mai come negli ultimi due trimestri del 2015 le società americane si sono indebitate sul mercato.
Ora, se molte aziende si indebitano non possiamo assumere che tutti gli amministratori delegati siano improvvisamente impazziti. Questo trend viene da una momentanea sostenibilità dell’indebitamento, data dal livello ridicolo a cui si trovano al momento i tassi di interesse negli Stati Uniti.
Con il rialzo dei tassi, crescerà il costo dell’indebitamento. Crescendone il costo, le aziende si indebiteranno sempre di meno, non serve un master in economia per capire il meccanismo.
Dove sta il problema ? Il problema sta nel capire se la Fed sia in grado o meno di:
1) Capire quale sia il ritmo più corretto per rialzare i tassi gradualmente e sgonfiare la bolla del debito in modo poco traumatico
2) Capire se la Fed possa permettersi di rialzare i tassi al livello determinato nel punto 1
Per il punto 1, a nostra conoscenza, non esiste ad oggi nessun modello matematico in grado di dire quale sia, a questo punto, il ritmo corretto per il rialzo dei tassi. Oddio, ci sarebbe la regola di Taylor, ma avrete notato che negli ultimi anni la Fed non l’ha tenuta molto in considerazione (a torto o a ragione):
Ma facciamo finta che si trovi un modo per superare il punto 1. Facciamo finta che la Fed decida di riprendere in mano la curva di Taylor, e decida che i tassi debbano andare in breve tempo al 4%.
La immaginate Janet Yellen che annuncia al mondo un rialzo dei tassi dallo 0,5% al 4% ? Nemmeno noi. Dunque, anche qualora il punto 1 venisse superato, il punto 2 sarebbe insormontabile, in quanto avremmo un’ondata di fallimenti nel settore privato senza precedenti, e ci troveremmo in una crisi senz’altro peggiore rispetto a quella del 2008.
Non ci si scappa dunque, la Fed deve sperare di avere ancora tempo per rialzare i tassi a passo di tartaruga. Ovvero, occore sperare che nei prossimi 5-6 anni non si verifichi nessuna recessione nell’economia statunitense, e francamente la vediamo dura, anche solo per motivi statistici.
Il timore è duplice dunque:
a) Potrebbe verificarsi una recessione con i tassi ancora a livelli bassissimi, e allora la Fed dovrebbe inventarsi un QE ancora più grande di quello mastodontico già visto negli ultimi anni
b) La Fed, in previsione di una recessione, potrebbe cercare di forzare un rialzo dei tassi più rapido rispetto a quanto previsto dalle aziende (quelle che si stanno indebitando a tutto spiano, come mostrato nel primo grafico), e l’economia potrebbe non reggere
Tra le due possibilità non sappiamo dirvi quale sia la peggiore.
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