Société Générale ci porta a riflettere sulle conseguenze che il tapering avrà sui mercati emergenti, ovvero quelli che più hanno beneficiato della liquidità extra creata dalla Federal Reserve
Mentre Bernanke cerca inutilmente di tranquillizzare tutti sostenendo che i tassi minimi nell’economia Americana rimarranno bassi ancora a lungo, in pochi si stanno rendendo conto che i tassi in America stanno già crescendo. Certo, non sono quelli ufficiali della Fed, ma sono quelli che più contano, a lungo andare (i tassi della Fed sono quelli cosiddetti “di breve periodo”), date un’occhiata al rendimento del bond a 10 anni:
Gli ultimi 4 mesi (ovvero gli ultimi 4 rettangoli verdi) hanno visto un forte rialzo dei rendimenti che, per ora, non dà particolari segni di cedimento (tranquilli, non durerà per sempre, basta qualche dato macroeconomico positivo per invertire il trend, e le buone notizie arriveranno).
I più attenti avranno visto che le valute dei mercati emergenti stanno soffrendo pesantemente dal giorno in cui il tapering è stato annunciato (Rupia Indiana, Rupia Indonesiana, Dollaro Australiano, ecc.).
Société Générale ha pubblicato pochi giorni fa un grafico davvero eloquente:
La relazione tra il rendimento del bond a 10 anni americano (linea arancio) e il tasso di cambio tra Dollaro e valute dei mercati emergenti (linea blu) è a dir poco palese.
Presto vedremo una correzione verso il basso anche del cambio EUR/USD, è solo questione di tempo.
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