Se volete sapere che cosa pensa un banchiere, non fategli domande, guardate semplicemente come sposta i soldi: le banche non credono affatto alla correzione di Wall Street
(ripubblicazione articolo del 25 settembre 2014)
Il cosiddetto “smart money” si sta muovendo in una direzione curiosa al momento:
Traduciamo: le banche (cioè chi dovrebbe avere più notizie di noi su come il mercato si muoverà) stanno shortando il Russell 2000 (quindi le small-caps), sono caute sul Nasdaq (quindi sui titoli “tech”) e stanno comprando sull’S&P 500.
Dal 2012 alla fine del 2013, però, i tre grafici mostrano come le banche si stessero aspettando una netta correzione (che poi non è arrivata).
Ora che il QE è vicino alla fine e che il rialzo dei tassi negli USA è dietro l’angolo, non vediamo pessimismo sui mercati.
Non crediamo che sia per la ripresa di molti dati macro USA, temiamo piuttosto che sia un grosso errore di valutazione da parte dei più grandi speculatori internazionali.
Del resto, anche nel 2008 le banche sono state colte in contro-tempo dalla crisi finanziaria.
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