Consigliamo di tenere d’occhio l’andamento futuro dei prezzi delle case negli Stati Uniti, ma stavolta il rischio non è quello di una bolla speculativa
I prezzi delle case negli USA rischiano di esplodere nei prossimi anni, e a dircelo è la regola numero uno dell’economia: la legge della domanda e dell’offerta.
Che ci sia un problema sul mercato, a noi sembra evidente:
E attenzione: non parliamo di un rischio bolla speculativa (come leggiamo a giorni alterni su blog “serissimi” di economia), il rischio qui è completamente diverso.
Se la domanda sul settore dovesse continuare a rimanere così elevata rispetto all’offerta, il boom dei prezzi sarebbe inevitabile.
Per avere la bolla speculativa perfetta (quella che ci ha portato alla crisi di oggi, per intenderci), l’offerta dovrebbe inseguire la domanda e, soprattutto, il mercato del credito dovrebbe costruire un castello di carta su questo trend insostenibile. In mancanza di crediti sub-prime nel settore e di un’offerta adeguata, tutto quello che rischiamo di vedere è una forte impennata dei prezzi delle case.
“E quindi ? Che problema c’è se i prezzi delle case aumentano di fronte ad una forte domanda ?” potrà domandare qualcuno.
Beh immaginate l’effetto di una crescita esponenziale dei prezzi degli immobili sul tasso di inflazione e, soprattutto, immaginate uno scenario in cui la Federal Reserve si dovesse trovare improvvisamente a contrastare un’inflazione al 4-5% (cosa non improbabile in caso di un vero rialzo deciso nei prezzi delle case), sapete che cosa farebbe il FOMC, vero ?
Rialzerebbe i tassi, e non lo farebbe con la cautela paventata sino ad ora (+0,25% a volta quando i mercati non si arrabbiano troppo, altrimenti niente), ma il rialzo avverrebbe con una violenza improvvisa, tale da mettere a durissima prova i mercati finanziari.
Ecco, a noi questa possibilità non ci fa dormire benissimo.
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