La sola fonte ufficiale americana di cui ancora ci fidiamo, la Federal Reserve di Atlanta, ha modificato al rialzo le proprie stime sul PIL statunitense nel primo trimestre
Per quanto siamo tutti ben consci che, ad un certo punto, la recessione arriverà (come sempre), va detto che le possibilità di una crisi in questo inizio 2016 sembrano essere scarse.
Oggi vi mostriamo due grafici.
Partiamo da quello più importante, le previsioni della Federal Reserve di Atlanta (finora la fonte ufficiale di dati e previsioni più affidabile del paese) per il PIL del primo trimestre sono addirittura sopra all’aspettativa media del mercato:
Diciamo “addirittura” perché, normalmente, la Federal Reserve di Atlanta è sempre più cauta rispetto ai mercati, e spesso lo è a ragione.
C’è poi un altro indicatore, meno tradizionale ma pur sempre interessante, che consigliamo di tenere d’occhio: il livello di licenziamenti volontari da parte dei lavoratori statunitensi.
L’idea qui è semplice: quando le cose si mettono veramente male, le aziende cominciano a licenziare “a grappolo”. Quando arrivano queste ondate di licenziamenti, si osserva una maggiore reticenza del lavoratore medio a rassegnare le proprie dimissioni volontarie dal proprio lavoro.
Prima dell’inizio della recessione, negli ultimi mesi del 2007, le dimissioni negli Stati Uniti cominciarono a calare.
Ebbene, ad oggi questo indicatore continua a salire:
Per ora, dunque, non crediamo in una recessione imminente. Tuttavia, ci pare decisamente troppo presto per affermare con una certa sicurezza che nel 2016 il PIL statunitense non abbia momenti di rallentamento.
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