Il Dow Jones è pericolosamente vicino alla soglia del baratro, e di questo passo entreremo in una fase ribassista che rischia di somigliare a quella del 2008
Da una parte sappiamo che il ciclo economico impone che questi momenti arrivino, dall’altro siamo comunque ben consci che questo principio non sia sufficiente a farci restare tranquilli.
Aggiorniamo la nostra analisi periodica sulla borsa americana tramite lo studio del Dow Jones, vediamo il prezzo:
Dal momento che siamo all’inizio del mese, in questo post daremo spazio ad un’analisi concentrata soltanto sui dati ed indicatori mensili, in quanto li giudichiamo più interessanti.
Come si vede nel grafico precedente, ci troviamo ancora ben al di sotto della media mobile a 20 mesi. Quanto è grave questa situazione ? Per rispondere al quesito occorre calcolare la discrepanza tra quotazione storica del Dow Jones e quella stessa media mobile riportata nel grafico:
Dall’inizio della crisi del 2008, questa è la prima volta che vediamo una discesa così rapida dell’indice (e, converrete con noi, fino ad ora non abbiamo visto nulla).
Questo “fino ad ora non abbiamo visto nulla” viene dall’analisi di un altro indicatore, lo Stocknizer 2 (linea blu). Nel grafico seguente potete vedere come tale indicatore sia perfettamente in grado di scendere ancora parecchio, trascinandosi dietro l’intera borsa americana:
Alla domanda “quando ci sarà realmente da preoccuparsi ?”, rispondiamo con le nuove stime fatte dall’indicatore Chandelier Exit:
Quei 15.862,70 punti rappresentano la soglia del non-ritorno. Questo non significa che ad ottobre il Dow Jones non possa permettersi di scendere sotto questo livello, ma significa che entro la chiusura dell’ultimo giorno di borsa di ottobre, il Dow Jones deve essere sopra a questo livello, altrimenti avremo un segnale di vendita praticamente infallibile a giudicare da quanto visto in passato.
Infine, nel grafico seguente potete vedere i nostri target (ribassista, mediano e rialzista) per il medio-periodo:
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