In attesa di un importante movimento verso il basso o verso l’alto, vorremmo fare notare come Wall Street non stia combinando un bel nulla da ormai sei mesi
È dal mese di marzo (cioè da quando la Fed ha seriamente cominciato a parlare di un possibile rialzo dei tassi nel 2015) che Wall Street si trova in una fase di movimento laterale che, forse, potrebbe essere vicino ad una conclusione:
Grecia, Federal Reserve, Cina, PIL… le cattive notizie non sono mancate.
Mentre il mercato americano ha (giustamente) ignorato ciò che è accaduto in Grecia, abbiamo visto di recente tre fattori che hanno creato instabilità in borsa:
1) La svalutazione cinese, durata appena tre giorni, ha spinto verso il basso le borse di tutto il pianeta (esclusa Shanghai)
2) I dati deludenti sul PIL (e non solo) hanno creato il timore dell’inizio di una nuova fase del ciclo economico, una fase probabilmente di discesa di tutti gli indicatori macro
3) I timori espressi nel punto 2 sono stati confermati dal sorprendente (?) rinvio del rialzo dei tassi da parte della Federal Reserve
Mentre il primo punto può essere facilmente ignorato (una svalutazione di tre giorni di pochi punti percentuali non può creare un effetto-bomba così evidente sui mercati finanziari mondiali), gli ultimi due eventi ci dicono la verità: Wall Street teme la recessione, e sa che la Fed rischia di dover portare i tassi addirittura al di sotto dello 0%, in una mossa senza precedenti per gli USA.
Attendiamo solo il cigno nero giusto.
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