Di tasse idiote scritte da idioti l’Italia è piena, ma c’è il sospetto che con la “Web Tax” si sia toccato un nuovo record per il nostro Paese: la tassa più inutile e contro-producente della Storia recente ?
Al peggio non c’è limite, si sa, per quello che ne sappiamo tra una settimana potrebbe essere approvata una tassa ancora più idiota ma, per ora, la Web Tax è un capolavoro di stupidità che non ha precedenti in Italia (per ora la “Tobin Tax all’Italiana” meritava il primo posto incontrastato).
La tassa, ufficialmente, è pensata per costringere i giganti del Web (uno su tutti Google) ad aprire una partita IVA in Italia per vendere i propri prodotti nel nostro Paese. Il grande obiettivo di questa tassa è colpire tutto quel traffico pubblicitario che veniva dichiarato, fino ad ora, in Paesi con regimi fiscali agevolati rispetto al nostro (ad esempio l’Irlanda).
Il piccolissimo problema della Web Tax è che l’Italia si troverà in una posizione di netto svantaggio rispetto agli altri Paesi, perchè, come sempre, il nostro Paese è il primo nell’Unione Europea che propone una tassa del genere per combattere l’elusione fiscale (che è diversa dall’evasione fiscale in quanto l’elusione è, formalmente, legale).
Non a caso lo stesso Ministero dell’Economia si era opposto a questa tassa, ma con un blitz in commissione bilancio il PD è riuscito a far passare la norma che promette di far crollare i piccoli venditori (altro che Google) stranieri che operano online in Italia.
La stupidità della tassa si capisce con un esempio banalissimo: supponiamo che Mister Brown, un produttore di dolci Inglese, decida di vendere i suoi prodotti anche in Italia oltre che in Inghilterra. Domandina: dove dovrebbe pagare le tasse Mr Brown ? Nel Paese in cui produce ? Nel Paese in cui vende ? In entrambi ?
Se la vostra risposta non è “nel Paese in cui produce” allora complimenti, i Parlamentari del PD che hanno proposto la Web Tax (il super Renziano Fanucci ed il Compagno Boccia) vi rappresentano alla perfezione.
A quando l’introduzione dell’IVA per tutto l’import/export allora, Onorevoli Economisti ?
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