Nonostante sia chiaro come la borsa americana abbia una grande necessità di correggere al ribasso, più passano i mesi e più ci convinciamo che il “secular bear market” sia finito nel 2009
(ripubblicazione articolo del 6 maggio 2015)
Aggiustando l’andamento dell’indice S&P 500 per il tasso di inflazione, otteniamo il seguente grafico:
(Doug Short)
Il grafico successivo è probabilmente più interessante, in quanto mostra la linea di regressione (per chi non conoscesse questo mezzo statistico, consideratelo come un indicatore di trend) dell’S&P 500, sempre considerando l’inflazione:
(Doug Short)
È proprio quest’ultimo grafico quello che dovrebbe farci riflettere. In rosso avete le fasi di “secular bear market”, in blu quelle di “secular bull market”.
Sì lo sappiamo, i P/E medi delle aziende quotate sono altissimi (ma, del resto, lo sono stati dal 2000 senza mai veramente scendere ai livelli visti nel secolo scorso) e l’ultimo rally di Wall Street pare essere troppo lungo per essere sostenibile. Dunque sì, arriverà una correzione prima o poi, ma è davvero possibile che quel minimo toccato nel 2009 abbia cambiato qualcosa nella Storia della finanza mondiale.
NON SI VEDE IL GRAFICO
Certo che si vedono, probabilmente deve aggiornare il suo browser.
Comunque, sono questi: http://www.advisorperspectives.com/dshort/charts/markets/SP-Composite-secular-trends.gif e http://www.advisorperspectives.com/dshort/charts/markets/SP-Composite-secular-trends-with-regression-channel.gif